Riflessioni in pillole Rubriche

Come si fa a dire addio?

Napoli, 22 Luglio – Oggi mi accingo a parlare di un argomento delicato, di difficile approccio, tocca tasti della vita di qualsiasi persona, nessuna esclusa, smuove emozioni di sicuro non piacevoli: l’addio.

Cosa significa addio? Chiudere definitivamente qualcosa!

Ovviamente con questa definizione si apre un mondo fatto di dolore, lacrime, sofferenze indescrivibili, un pugno nello stomaco persino disumano direi. Certo, c’è una bella differenza se siamo noi a dire addio o se è volontà di altri, in tutti i casi resta pur sempre doloroso, cambia probabilmente la durata, la causa ritrova serenità, mentre per l’effetto inizia l’inferno.

Credo che ognuno sappia sulla sua pelle le emozioni legate ad un addio, le cui cicatrici fanno da perenne monito e troppe volte cambiano radicalmente la vita.

Eppure, osservandolo da un punto di vista prettamente razionale, senza coinvolgimenti del cuore, senza quell’esplosione di dolore che porta quasi alla follia, totalmente fuori dal proprio controllo soprattutto perché sconosciuta l’origine non di chi ci dice addio ma dall’irrazionalità di tali conseguenze, l’addio è una cosa totalmente naturale. Qualsiasi cosa ha un inizio, un’evoluzione e una fine, questo è il corso della vita. Ogni azione che si fa porta ad un addio, basti ad esempio pensare alle ante delle finestre, o tapparelle a seconda di quello che uno ha, che tutte le mattine si aprono e tutte le sere si chiudono, non è forse un addio?

Certo l’indomani si riapriranno di nuovo ma è un nuovo inizio, una nuova giornata, una nuova apertura di ante, e così qualsiasi altra cosa che noi facciamo, eppure … eppure queste azioni non sono dolorose, come mai? Ma poi è vero che non sono mai dolorose? Provate a pensare di chiudere delle ante di una casa che avete amato, nella quale non metterete più piede oppure lo farete dopo molto tempo, quella chiusura di ante sarà uguale a quella che fate quotidianamente nella casa dove vivete? Non credo!

Per quelli come me che non sono capaci di dire addio, o perlomeno mai dal cuore, è dura trovare una risposta. Considero che questa sia un’incapacità ed anche irrazionalità perché si lasciano pezzi di sé lungo il sentiero della vita, che vengono a mancare nel presente, una ferita aperta mai cicatrizzata, eppure … eppure credo che tutto sommato, il non saper dire addio, rappresenti anche una bellezza, quella dell’anima che, andando contro se stessa, abbandonando razionalità e amor proprio, quando accoglie, che siano luoghi, idee o persone, lo fa per sempre!

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