Cultura

Nola, grandi consensi per la presentazione del libro “La serenata napoletana – canto notturno all’aperto” di Claudio Antonio Santella

Nola, 29 Maggio – La settimana scorsa, la Sezione di Nola Fidapa BPW Distretto Sud Ovest, ha presentato il libro “La serenata napoletana – canto notturno all’aperto” di Claudio Antonio Santella, a Nola, presso il Complesso Monumentale di Santa Chiara, salone Mozzillo. È stata una serata all’insegna della cultura della canzone napoletana, resa piacevolissima dagli interventi musicali dello stesso autore del libro, definito dal professore Pasquale Gerardo Santella il Roberto Murolo del nostro territorio, oltre che amabile divulgatore della canzone napoletana con gli scritti e il canto.  Claudio Antonio Santella, classe 1940, nativo di Palma Campania, fin da giovane è stato un amante della cultura napoletana, prediligendone la melodia.

E quando ha smesso la sua professione di ingegnere, si è dedicato con sistematicità alla ricerca e allo studio della canzone classica napoletana, tanto da regalarci una copiosa produzione di volumi: Itinerario nella melodia classica napoletana 2019; Napoli, la canzone ed i suoi artefici. Trittico di volumi su canzoni, poeti, musicisti, cantanti, posteggiatori, editori, teatri dal 1200 ai tempi nostri, 2021; Il signor poeta: Salvatore di Giacomo. Il romanzo della sua vita. 2022; Ferdinando Russo: Non solo cantore. L’eterno fanciullo a cui sorrise l’eterna poesia. 2023; “La serenata napoletana – canto notturno all’aperto”, che racchiude le serenate più belle. L’autore ha indagato sulle loro origini, con ricerca metodica per venire a capo di tutte le notizie utili che posizionano la canzone napoletana nel panorama dei tempi antichi fino ad oggi.

Dopo i calorosi saluti ai numerosi presenti della presidente Antonietta Scafuro, la preside Eugenia Daniele socia fondatrice Fidapa ha introdotto il libro facendo un breve excursus della canzone napoletana, cui Claudio Antonio Santella da anni si dedica con accuratezza e passione, fino a descriverne tutte le sfaccettature che si sono realizzate nel tempo della sua storia ormai antica eppure ancora a noi straordinariamente contemporanea. E si sofferma sul canto particolare “un canto notturno all’aperto”. La serenata.  Oggetto del libro in discussione.  “La finestra è una delle presenze-simbolo della canzone napoletana, essenziale nella serenata. Senza la finestra non c’è serenata. Se non c’è, è sottintesa. La prefazione del libro porta la firma di Eugenia Daniele che scrive “è la finestra che mette in comunicazione l’interno della casa con l’esterno, consente alla donna chiamata di apparire, se vuole. Qualche volta la donna dorme o finge di dormire, oppure decide di non accettare la richiesta che le viene col canto, in tal caso la finestra è un muro, un occhio chiuso. C’è serenata e serenata. Se è innegabile che essa veicola sempre un messaggio d’amore, è pur vero, come dice Santella, che se l’amore è passione, speranza, e vita, può essere nello stesso tempo amarezza, disperazione, solitudine e desiderio di morte. Da qui la diversa impostazione e il diverso tono delle serenate che, in fondo, sono metafora della vita e della sua complessità. […] In questo mondo piacevole, variegato e complesso, dove ogni più lacerante pena d’amore alla fine si stempera in canto, Claudio Santella si muove a suo agio, con eleganza e disinvoltura, analizzandone l’immaginario e coinvolgendo nell’operazione il suo pubblico di lettori e ascoltatori”

Il professore Gerardo ha conversato con l’autore di serenate classiche e ha proferito “Oltre alla serenata classica ci sono sviluppate contemporaneamente varianti rispetto al modello tradizionale che hanno apportato novità sia sul piano tematico che stilistico a questo particolare genere di canzone napoletane. Ad esempio, quelle che nel libro sono raccolte con le definizioni di amara, molesta, triste, – invitando l’’autore a farcene esempi con brani canori. –  E nel volume ricorre un particolare genere di serenata, definita barcarola, anche questa è stata occasione di invito ad illustrarla con il brano canoro.

Claudio Santella ha ben precisato che la serenata, canto notturno all’aperto è una delle tante manifestazioni melodiche musicali della canzone (mandolinata, barcarola, marcetta, sceneggiata, canzone di giacca, tammurriata, macchietta, cc.), che rappresenta una confessione di particolari sentimenti intimi alla donna amata davanti a tutti i presenti. “Ho catalogato le serenate, studiate e presentate nel volume di discussione di stasera, secondo varie tipologie e generi, iniziando dalla Serenata classica, con cui l’innamorato si presenta sotto il balcone della donna amata, le chiede di affacciarsi per ascoltare la voce della sua passione e dei palpiti e spasimi del suo cuore. La Serenata amara racconta l’amarezza per l’abbandono della donna amata, la sofferenza per la perdita del proprio amore. Nella serenata molesta la donna amata lo lascia senza ragione e lui si vendica portandole una serenata chiassosa, tutto il vicinato deve sapere.

La Serenata triste esprime la difficoltà di dimenticare il passato, un amore finito e quando l’innamorato porta la serenata alla donna amata, il balcone resta chiuso. La Serenata nostalgica spinge l’amante sotto il balcone della ex innamorata ad effondere il ricordo dell’amore vissuto. La Serenata alla natura viene cantata per indurre la fanciulla a dire un sì, nel canto compaiono rose stelle, mare, sole, luna. Con la Serenata di Pulcinella si ricorre ad uno stratagemma per conquistare l’innamorata. La Serenata dei luoghi decanta le bellezze del posto come Sorrento, Marechiaro, Posillipo, Mergellina, per incantare l’innamorata. Serenata allegra è un canto pieno di vita che dia gioia all’amata. La Serenata di addio vuole cancellare dal cuore il nome dell’amore che non sente più. La Serenata barcarola si ispira al mare e ai marinai.

Per ogni esaustiva risposta alle domande del professor Gerardo Santella, Claudio ha suonato con la chitarra e cantato serenate classiche come Scetate di F. Russo/ M. Costa del 1887; Maria Marì di V. Russo/ E. Di Capua del 1899; Serenata Napulitana di S. Di Giacomo / M. Costa del 1897. Un’atmosfera di sentimenti belli, di emozioni spirava in sala per la Serenata amara, molesta, triste Nun t’affaccià di L. Fragna/ E. Di Capua del 1908, la nostalgica Voce ’e notte di E. Nicolardi/E. De Curtis del 1905; la serenata barcarola ’Ncoppa all’onna di L. Bovio/V. Fassone del 1930, accompagnato dalla chitarra del Maestro Ottavio Spagnol. Ad allietare la serata anche le letture della socia young Fidapa Carmela  Scafuro

 Claudio Antonio Santella ha mandato i cuori in palpiti con le sue serenate e a chiusura della serata un’ultima emozione è stata data da ‘O Marenariello di Ottaviano/ Gambardella del 1893 e gioendo si sono uniti tutti al suo canto in coro.

 

 

 

 

 

 

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