Cultura

Visciano, alla Prima Edizione nazionale del Premio Letterario Ipazia la scrittrice palmese Adelina Mauro si aggiudica la menzione speciale

 Video Premiazione Premio Letterario Ipazia: https://vm.tiktok.com/ZGe49Svvo

 

Visciano, 27 Maggio – Sabato 25 maggio si è svolta a Visciano nella chiesa di San Sebastiano, Cittadella della Carità sede della piccola Opera della Redenzione del futuro Beato Don Arturo D’Onofrio, la serata di premiazione della Prima Edizione Nazionale del Premio Letterario Ipazia promosso dall’omonima associazione presieduta dall’Avv.  Antonio Soviero.

Il Concorso era incentrato principalmente sul tema dell’emancipazione femminile ispirati proprio alla figura di Ipazia e della legalità. Sono stati 340 gli elaborati pervenuti suddivisi in quattro sezioni: poesie e racconti inediti, racconti e romanzi editi, saggi a cui si aggiunge la sezione riservata alle scuole presenti sul territorio nazionale.

La cerimonia è stata condotta dalla giornalista Autilia Napolitano e dalla scrittrice Marianna Scagliola. Il sindaco di Visciano Sabatino Trinchese ha aperto la serata con i saluti istituzionali esprimendo i suoi complimenti all’associazione Ipazia per aver in pochissimo tempo realizzato questo bellissimo Premio uscendo fuori dai confini regionali con un progetto di spessore che coniuga passione e coraggio. L’associazione ha realizzato circa 20 iniziative in un anno, rendendo una piccola comunità come quella di Visciano un modello sociale ideale anche al di fuori dell’ambito regionale.

Il Presidente dell’Associazione Ipazia ha salutato i presenti e ha voluto ricordare che è proprio con gli eventi culturali, ma soprattutto è con ogni parola scritta, nelle poesie, nei saggi, nei racconti che si realizza un’opera anti-camorra.

Le Ospiti d’onore della serata sono state: la nota giornalista del Tg1, per anni inviata di guerra, Tiziana Ferrario che ha presentato il suo ultimo libro “Cenere”, e Luciana Esposito, giornalista che con il suo libro “Francesco Pio. Per sempre diciotto anni” ha ripercorso la tragedia del giovane ragazzo ucciso a Pianura da una pallottola vagante.

La Ferrario è rimasta piacevolmente impressionata dalla grande partecipazione di pubblico e dagli argomenti trattati dai premiati nei loro elaborati, di grande interesse sui grandi argomenti di attualità per non essere indifferenti.

Il suo Romanzo “Cenere” è ambientato nella Milano del 1898, periodo della rivoluzione industriale, quando la gente stava male, era affamata, lavorava fino a quattordici ore al giorno e viveva in case piccole e affollate. È la storia di un’amicizia tra due bambine, negli anni a cavallo tra due secoli.

Le vicende si intrecciano alle attività del parlamentare socialista Luigi Majno e di Ersilia Bronzini, fondatrice dell’Unione femminile e instancabile paladina della battaglia per l’emancipazione femminile, che vede la sua alba, in quegli anni, proprio a Milano. Nel salotto di Ersilia s’incontrano alcune delle protagoniste di una lotta per i diritti che si combatte ormai anche sulle strade, rischiando la libertà e perfino la vita. Tra le più impegnate c’è Alessandrina Ravizza, fondatrice della Cucina dei Malati poveri nel quartiere Garibaldi abitato da miserabili, a pochi passi da Brera, il regno dei bordelli.

In Galleria Vittorio Emanuele, nella casa della socialista Anna Kuliscioff, esule russa tra le prime laureate in Medicina in Italia e compagna di Filippo Turati, si discute di diritti degli operai. Anna si batte per una legge che tuteli le lavoratrici sfruttate e malpagate.
Sono donne milanesi coraggiose e rivoluzionarie, che non si accontentano della carità, che credono nel valore dell’istruzione come arma di riscatto dalla povertà. Aprono scuole e biblioteche, avviano corsi professionali, chiedono inascoltate il suffragio femminile. In queste pagine le vediamo muoversi in luoghi oggi scintillanti e iconici, ma allora miserabili.

Grazie alle loro battaglie, le donne italiane hanno iniziato quel cammino di consapevolezza verso una parità ancora oggi da conquistare.

La giornalista Luciana Esposito invita tutti a protestare e quindi a non accettare passivi ciò che di brutto accade intorno a noi. Ha fondato Napolitan.it, osservatorio perenne sulle dinamiche camorristiche della periferia orientale di Napoli. I suoi articoli vengono citati in ordinanze, c’è attenzione da parte della magistratura rispetto a quello che scaturisce dalle sue inchieste e molto spesso i malavitosi la contattano per diramare messaggi o comunicare informazioni. Riesce a presidiare questo territorio come fosse un’inviata dal fronte di guerra.

Nel suo libro “Francesco Pio. Per sempre diciotto anni” viene raccontata la breve vita di un bravo ragazzo di Pianura, Francesco Pio Maimone. stroncata “per caso” da una pallottola vagante esplosa durante una lite sul lungomare di Napoli. Attraverso le testimonianze di genitori, fratelli e amici l’autrice ci restituisce l’affresco della vita semplice, genuina di un ragazzo cresciuto nella periferia napoletana, in una famiglia onesta che ha fatto mille sacrifici per portare avanti i propri figli. Chiudendo questo libro, al lettore resta la sensazione più amara, quella di aver perso un figlio.

Hanno valutato tutte le opere pervenute: l’Assessore alle politiche sociali Paola Corbisiero del Comune di Visciano, la Prof.ssa Lucia Napolitano, Associazione Culturale Altamarea di Ostia, Associazione Clemente Riva di Ostia, Visciano Più, Visciano TV, Camomilla a Colazione, FIDAPA sezione di Nola, Oratorio Luigi Gonzaga, EnterprisinGirls, Pro Loco di Visciano e il Consiglio comunale delle donne.

La giuria ha annunciato i vincitori e conferito un gran numero di menzioni speciali e secondo le preferenze espresse, in particolare si è distinta la Giornalista e scrittrice Adelina Mauro, di Palma Campania, con la sua raccolta di racconti “Un infinito mare carminio”, che già era stato premiato al II Premio Letterario Internazionale “Antonio Veneziano” con il premio della Critica. La Mauro ha ringraziato lo Staff dell’Associazione Ipazia e visibilmente emozionata ha ricordato che il suo libro racchiude trenta racconti che trattano il senso della vita, di donne che lottano quotidianamente per affrontare tutte le vicissitudini della vita, lasciando il messaggio che non bisogna mollare mai, richiamando il filo conduttore che lega ogni racconto è proprio la speranza che aiuta a vivere sereni.

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