Marigliano, 23 Aprile – Il cielo si è arricchito di una nuova stella lasciando noi addolorati e affranti. Saverio Ardolino, 65, anni cresciuto presso l’istituto Anselmi di Padre Arturo D’Onofrio non è più. Domani, Mercoledì 24 Aprile, alle 10.30, i funerali presso il convento dei frati minori di San Vito, santuario della Madonna della Speranza. E’ morto a Peschiera del Garda dove da tempo era ricoverato per contrastare un brutto male. Lascia la moglie Rosa e i figli Antonio e Luigi. Saverio voleva vivere e aveva fatto di tutto per arginare il male del secolo.
Stimato e amato dalla gente, ha avuto un ruolo importante nello sviluppo dell’editoria diretta dalla Piccola Opera della Redenzione di padre Arturo D’Onofrio. Curava i testi e la grafica dei libri e i manifesti scritti da numerosi preti e prelati e non solo. Venivano da Roma e dal Vaticano e si affidavano a lui e alla sua serietà. Aveva tanta pazienza e lavorava persino nei giorni festivi pur di portare a compimento gli impegni assunti. Oltre a digitare e a curare l’impaginatura era anche un bravo correttore di bozze. Trascorreva giornate campali dietro al PC della saletta della tipografia ricavata da un piccolo spazio dove vi era la rotativa che stampava anche i giornali come il Risveglio, l’Impegno democratico e in campagna elettorale i manifesti e i volantini delle varie fazioni politiche.
Il gossip era di casa qui dove ognuno si faceva i fatti suoi. Ad un certo punto però gli spazi della tipografia incominciarono a restringersi e Saverio e i colleghi pur di non soccombere si costituirono in cooperativa assumendosi tutti i rischi anche economici. Quante preoccupazioni e notti insonni. Non si poteva finire in mezzo alla strada a 50 anni. Un caldo asfissiante faceva d’estate in quei capannoni dove si respirava l’ odore di piombo. Ecco è uscita l’ anteprima del Risveglio dalla Rotativa diamo uno sguardo? No, no, è solo per gli addetti ai lavori. E i calendari ecclesiastici di Visciano e il circondario? Troppe preoccupazioni sulla pelle di modesti lavoratori cresciuti in quelle mura dove con orgoglio padre Arturo aveva avviato al lavoro con le sue officine tipolitografiche tanti giovani tra cui Saverio.
Ora lo immaginiamo insieme a padre Arturo a chiedere spiegazioni del perché di questa vita di delusioni, sacrifici e del perché non poter continuare a vivere, oppure semplicemente a conversare e a continuare un percorso ultraterreno tra le immaginette dei Santini stampate. E quante ne sono state stampate da Saverio con le preghierine, una marea Padre Arturo li aveva sempre protetti e mai lasciati soli di fronte alle difficoltà. Erano i suoi ragazzi. Alla sua morte tutto cambiò e per fare quadrare i bilanci ci fu un ridimensionamento radicale. Adesso Saverio è di nuovo sotto l’ala protettiva di padre Arturo, felice tra gli angeli e con l’occhio a protezione della sua famiglia. Ai familiari e alla cara nipote Giuditta la vicinanza di tutta la nostra redazione. Addio Saverio …ti abbiamo voluto bene.
Anita Capasso
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