Marigliano, 16 Maggio – Non si placano le polemiche sulla mancata intitolazione dell’asilo nido al piccolo Francesco Pio Cuciniello, morto a soli 10 mesi in un tragico incidente stradale. La giunta comunale è rimasta irremovibile sulle proprie posizioni e cioè ancorata al nome Girasole Azzurro con cui già aveva pubblicizzato l’inaugurazione con la partecipazione di Mara Carfagna e del vescovo di Nola Mons. Francesco Marino.
L’appello di mamma Rosita Bonavolontà a cui la passata amministrazione, guidata dal sindaco Antonio Carpino, aveva promesso l’ intitolazione è rimasto inascoltato. Gli unici a non votare la delibera perché assenti sono stati Carmela Vivolo, Felice Mautone e Filomena Bolero. La città è sgomenta. La gioia per l’apertura dell’asilo nido le cui basi furono gettate dall’assessore Rocco Esposito della giunta di Antonio Sodano e dal sindaco Antonio Carpino è smorzata, quasi assente.
Giulio Monda, autorevole esponente del Pd fa un’attenta disamina “Si conclude in città “Una storia”, narrata male e con un finale amaro… Premetto che plaudo all’inaugurazione dell’asilo Comunale che rappresenta sempre una struttura pubblica necessaria ed utile per il bene comune. Ma non c’è gioia, questa resta smorzata per la “storia” conclusa con una narrazione distorta e strumentale. Una storia che poteva e doveva essere un sentito momento di riflessione collettiva. Un momento di presa di coscienza responsabile della Comunità. Una occasione collettiva per riconoscere il rispetto e l’amore che si deve ai bambini sempre, è stata ridotta ad occasione di propaganda.
Si è narrata una storia a tutela di meriti più o meno ascrivibili e oggettivi a vari “politici” dediti al bene comune. Ma non è questo che mi rattrista, mi delude l’insensibilità umana di tanti protagonisti della vicenda pubblica di Marigliano. Per quali motivi, più o meno dicibili o comprensibili, si è fatto di tutto per non riflettere serenamente sul significato di una dedica ad un bambino morto? Non è certo un peccato civile imprimere nella memoria il dolore arrecato da una disattenzione di un essere umano “adulto”che ci ha privato di una piccola vita indifesa. Poteva avere un significato per la comunità?
A quel bambino poteva essere intestato questa bella struttura per l’infanzia. Egli era un nostro concittadino (non ha alcuna rilevanza conoscerne la maternità o paternità), ma non ha ricevuto neanche oggi la dovuta attenzione. Quella che non gli è stata data in vita e oggi ancora una volta è venuta meno rendendolo, suo malgrado, “oggetto” di dispute puerili di cui mi vergogno. Non importa sapere se c’erano promesse ratificate sul piano amministrativo o meno; Non importa se un bambino si chiama Pinco o Pallino ed appartiene a genitori più o meno rispettabili; Qui quella dedica negata dovrebbe rattristare una comunità intera.
Quella che, per un bambino che non ha potuto tutelare in vita, voleva redimersi riconoscendogli l’onore della memoria. Un nome di una scuola per piccoli concittadini che non doveva celebrare qualcosa o qualcuno. Un nome che poteva e doveva essere il monito di una attenzione che un paese civile deve sempre ai più deboli e bisognosi di cura e attenzione… Ma forse questo senso di umanità, dignità, civiltà e troppo per Marigliano un paese che continua a dilaniarsi in beghe spicciole senza trovare mai il significato profondo di essere COMUNITÀ”. Una memoria negata che fa davvero male. Intanto l’ asilo il Girasole Azzurro ha aperto con un’ampia rappresentanza dell’amministrazione mista di salute pubblica: il sindaco PD, Giuseppe Jossa, forzisti ed ex forzisti.
Anita Capasso
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