Cultura

Anniversario morte Pino Daniele, il gruppo scrittori Opera Indomita omaggia l’indimenticabile bluesman partenopeo con un’antologia di 30 racconti

Napoli, 8 Gennaio – Pino Daniele, il grande musicista  si è spento la sera del 4 gennaio 2015. Per l’anniversario di morte dell’artista, anche Il gruppo scrittori  Opera Indomita ha voluto omaggiarlo, ricordare il cantautore, chitarrista, bluesman metronapoletano, americano di Napoli nella linea del maestro Carosone, con un’antologia di trenta racconti nati dall’ispirazione delle sue canzoni, dal titolo Un uomo in blues etichetta di Opera Indomita di Pietro Damiano.

Gli autori hanno creato i loro racconti sulla colonna sonora delle canzoni di Pino Daniele, ben lieti di mettere nero su bianco a modo loro per ricordarlo. Solo per citare alcune sue canzoni destinate tutte a restare, come Terra mia dai versi agrodolci, My way con la rabbia per i problemi esistenziali che l’artista si porta dentro. Astrigneme chiù forte e famme ascì a paura, dice un testo che Fiorella Mannoia continua ancora oggi ad intonare in tour come profanissima preghiera quotidiana.

Indimenticabile il concerto del 19 settembre del 1981  a Napoli su un palco da quattro soldi in piazza Plebiscito. Il più grande concerto di tutti i tempi: per qualità del suono, delle speranze accese e quantità delle emozioni, degli spettatori, delle speranze. Non c’era un uomo solo al comando, ma uno scugnizzo senza voce, e magnificamente accompagnato, sopra e sotto il palco. Il Lazzaro Felice, che ancora non chiamavamo così, era confuso e felice, come James Senese, come Tullio De  Piscopo, come Tony Esposito, come Rino Zurzolo, come Joe Amoruso, come tutti quella notte in piazza, una notte né mai sognata né mai riavuta.

Quella notte i grandi artisti non erano  secondi a nessuno, tenevano insieme  le radici, la melodia partenopea e il rock, il jazz, il funky, il blues… Napule carta sporca per una notte tornava Napule grande bellezza, città aperta, capitale musicale, culturale, persino politica. Dopo il miracolo di San Gennaro, il miracolo laico: Pino. Una notte adrenalinica e verace di quarantadue anni fa, la carica dei duecentomila e forse più che non si dimentica. “Quello che io canto è sentimento. Il sentimento di uno che oltre ad amare  la sua città, ama la sua gente, Vado per la mia strada, l’unico punto fermo: essere vero, sia sul palco che nella vita…Ho la pelle bianca, questo è difetto mio”. Formidabile quella notte, da A me piace’o blues, a Chillo è nu bravo guaglione, Appocundria, Putesse essere allero e Je so pazzo. Sotto il palco un popolo non un pubblico cantavano quei brani come inni generazionali capaci di tenere insieme le radici e la voglia di volare. 

Canzoni e versi che hanno ben tenuto a mente gli autori di Opera Indomita.    La copertina della raccolta è stata realizzata da Nicola Cozzolino (Creative Director/Founder di Unik Design Studio).

Si ispira al vinile del 1979 intitolato Pino Daniele, dove l’artista compare in quattro fotogrammi, in luogo dei quali sono rappresentate metaforicamente le membrane delle casse acustiche. Ora che Pino Daniele non c’è più resta la sua musica. Ora che non c’è più il Nero a metà dilaga il bianco. Assenza.

Questo si legge nella quarta di copertina “Pino Daniele si è spento la sera del 4 gennaio 2015. Il Nero a metà, l’Uomo in blues, il Mascalzone latino ci ha lasciato un patrimonio inestimabile che si conserverà vivo e vitale ogniqualvolta verrà diffusa o suonata una sua canzone. Dall’ispirazione dei suoi versi nascono i racconti di questa raccolta.”

Il grande successo giunge nel 1980 con l’album “Nero A Metà” che segna la nascita della nuova Canzone Napoletana: un blues latino con una linea melodica tipicamente mediterranea. E nella prefazione della Buonagura “La sua produzione musicale di altissimo livello lo ha consacrato pietra miliare del panorama artistico italiano.

Legato alle radici partenopee, Pino è stato capace di dare nuova vita alla canzone napoletana in un periodo di crisi profonda, sconvolgendo il format popolare senza mai rinnegarlo, con un’innovazione progressiva che ha attraversato tutta la sua carriera e che ha contemplato sia la sonorità che i testi”. […]

Il risultato è stato un sound unico, dall’armonia e dal ritmo inconfondibili, da lui coniato “tarumbò”, termine che si ispira all’antica parlesia e che dà titolo anche a un suo brano, a indicare la fusione di tarantella e blues, l’una e l’altro simbolo delle diverse culture cui si rapporta. Una musica che interseca Africa, America e Mediterraneo”. […]

 “Nelle sue canzoni ha dichiarato tutto l’amore e la rabbia per la sua Napoli. Ne ha esaltato i colori e profumi, la bellezza e le contraddizioni, ne ha scoperto le ferite e l’ha guardata con gli occhi del sognatore, di chi conosce i mali che l’affliggono e vorrebbe cambiarla. Si è soffermato sui volti della gente, cogliendone il riso e il pianto, la vita difficile tra i vicoli poveri, e ha immortalato il tutto in testi preziosi e dolenti, di forte coinvolgimento emotivo, ma che non scadono mai negli stereotipi che la vera anima napoletana rifugge”.  

L’antologia  è stata curata dalla professoressa e scrittrice Michela Buonagura, membro del gruppo Autori Opera indomita.  

Che cosa l’ha colpita leggendo in primis i racconti  ispirati al grande musicista che ha lasciato un segno indelebile nella vita  di quanti l’hanno amato e quale è stato il suo lavoro ai testi?

Il mio è stato un lavoro di editing, con tutto quello che comporta, ho cercato di intervenire al minimo sui testi nel rispetto della creazione artistica. Trattandosi di una raccolta, campeggiano stili diversi, certamente alcuni racconti mi hanno colpito più di altri per l’efficacia della parola o per l’originalità del testo, ma non ne faccio parola, lo scopriranno i lettori a secondo del proprio sentire. Alcuni hanno ambientazione storica, altri privilegiano il genere romantico, alcuni il noir. Questa diversità sollecita alla scoperta, la lettura non annoia mai”.

Cosa ha voluto sottolineare il titolo?

“Il titolo “Un uomo in blues” sta a sottolineare la fusione tra tradizione e modernità presente fin dal suo primo album “Terra Mia” del 1977 e che viene confermata nel successivo “Pino Daniele” del 1979, la sua apertura a una “world music” senza dubbio precoce per i tempi, ma quasi naturale in una Napoli che accoglieva la musica portata dagli americani con la liberazione, dando vita al “Neapolitan Power” con tanti artisti di valore”.

Questi  gli stralci di alcuni racconti.

IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA

Adelina Mauro

 Soli in questo universo. Al di là dell’impossibile senza te sono perso…

[…]Francisco ha una storia di abbandono da cui non sappiamo quando uscirà, ma ora è a casa e faremo di tutto affinché si senta amato, sicuro, protetto, capace di relazioni e rapporti col mondo esterno. Non gli mancherà il supporto psicologico. I figli sono di chi li ama, li cresce, li vive, li guida, li aiuta, per lasciarli volare con amore.  Stiamo crescendo insieme, stupiti della nostra primavera e quelle da vivere ancora.

ANNARÈ

Alda Parrella

Lascia pazzià. Tutte ’e criature songo ’e Dio…

 Caro Dio, ma quand’è che mia sorella s’è fatta grossa? Io tenevo solo dieci anni e giocavo coi miei compagni nel cortile del palazzo dove stavo di casa allora con mia sorella Teresa, più grande di quattro anni, e mia madre Angela.

ARRIVERÀ L’AURORA

Elide Apice

Rinascerò rinascerò. Arriverà l’aurora…

Glielo ripeteva suo padre quando qualcosa la contrariava e lei ci aveva sempre creduto, tutto si era sempre sistemato nel migliore dei modi senza che lei avesse mai fatto nulla per migliorare le cose.

LA  GRANDE MADRE

Maria Grazia Bergantino

Dove me ne andrò? Cerco una grande madre. Che mi faccia capire se sono ancora un uomo…

In un pomeriggio di questa caldissima estate, cammino in cerca di riparo dal torrido sole, mentre l’aria rovente sembra bruciare i polmoni mozzando il respiro.

MARELUNA

Mariagiovanna Ferrante

Stanotte questa luna, c’illumina la mia vita e la tua…

 La luna si specchiava sulla distesa blu, che fondeva i suoi riflessi argentei con i bagliori del tetto di stelle che copriva due corpi distesi sulla spiaggia.

PUTESSE ESSERE ALLERO

Salvatore Stefanelli

E dimme quacchecosa, nun me lassà accussì stasera sto sballato che voglia ’e partì…

Apro gli occhi sull’alba svogliatamente. Il sole, come me, è pigro e nasconde le sue braccia dietro una coperta di nuvole.

 DUBBI NON HO

Alessia Piemonte

Io che non seguo il mio cuore. Perché so già dove mi porterà…

 So che è il tuo cantante preferito e con questo estratto di canzone voglio proprio dirti che… dubbi non ho. Quando ti ho incontrato, ho avuto come la sensazione di una spina rovente e penetrante piantata nel mio cuore.

SE MI VUOI

Anna Maria Vallario

Se mi vuoi. Sono esattamente come te…

 Era l’ultima domenica di maggio e Julie era appena andata via. Aveva portato con sé il piccolo Dudù, aveva deciso che nostro figlio sarebbe stato meglio con lei a Parigi. Io avrei dovuto viaggiare per vederlo, lei doveva tornare a lavorare nella capitale francese, ne aveva abbastanza di Napoli.

 FERRY BOAT

Giuseppe Pugliese

You. Pe’ chesta generation parla tu…

Sto tornando nella mia isola per l’ennesima volta. “Ma quante vote l’aggio preso ’stu traghetto?” mi domando. “A quanno ero piccirillo le centinaia le avrò passate da un pezzo ormai. Migliaia sì, saranno migliaia”.

STARE BENE A METÀ

Laura Berardi

Se tu fossi qui. Adesso io saprei…

 Sprazzi di luce penetravano attraverso le imperfette fessure delle persiane. Fuori albeggiava, dentro il buio si dissolveva lentamente. Un nuovo bagliore.

PUOZZE PASSÀ ’NU GUAIO

Maria Pia Latorre

Puozze passà ’nu guaio . P’o mmale ca me faje…

Chitemmuorto fu la prima parola che Carmine pronunciò quella mattina. Si era svegliato di buon’ora, precedendo il solito vigoroso ciangottio alare che lo contraddistingueva, ma con quel  pensiero già fisso in testa.

Autori: Adelina Mauro, Alda Parrella, Alessia Piemonte, Anna Coppola, Anna Maria Vallario, Antonio Liccardo, Carmen Abagnale, Carmen Cangi, Elena Scialtiel, Elide Apice, Elisabetta Garofalo, Giuseppe Pugliese, Grazia Caso, Grazia Palmieri ,Ilia Plista, Irene Gelsomino , Laura Berardi, Maria Grazia Bergantino ,Maria Pia Latorre, Mariagiovanna Ferrante, Michela Buonagura, Patrizia Birtolo, Rita Garofano, Rita Speranza, Roberta Cuozzo, Salvatore Stefanelli, Stefania Cavallo, Stefania Pagano, Veronica Russo, Vincenza Sannino.

La pubblicazione Un uomo in blues è firmata “Opera Indomita”, un progetto di scrittura senza scopo di lucro il cui prezzo di vendita copre solo i costi di stampa ha la finalità di dare un’opportunità agli autori di raggiungere un pubblico più vasto.

Il libro è in vendita sulla piattaforma Amazon al modico prezzo di  4,50 euro.

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