Attualita'

LA LEZIONE DELLE DONNE

Immigrazioni, violenza ed attualità

Napoli, 25 Novembre – Il Governo a guida Meloni, sebbene stia varando proposte soddisfacenti nel campo delle politiche sociali, si è reso più volte protagonista di azioni disumane per quel che inerisce alla gestione dei flussi migratori: la sola notizia degli sbarchi cosiddetti “selettivi” mi ha fatto venire il ribrezzo, mercé la contrarietà di un’azione del genere alla normativa eurounitaria (oltre, ovviamente, all’inverecondia che la connota).

Considerato che quest’oggi ricorre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, intendo focalizzare la mia attenzione su un tema di vitale importanza, costituito dal riconoscimento dello status di rifugiato politico ad alcune ragazze e signore, native di alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia, che fuggono dalla loro terra d’origine per sottrarsi alla bestialità di qualcuno che, credendo di potersi comportare nei di lei confronti alla maniera di un pater familias d’antica Roma – o, peggio, è a ciò legittimato, come l’ alab (in Italiano padre) di diritto islamico -, la sottopone alla propria autorità, come se fosse una marionetta.

In altri termini, queste povere sventurate vengono costrette, anche durante la tenera età, ad unirsi in matrimonio con la persona ritenuta “fidata” da un loro parente e/o capo-villaggio, pena la sottoposizione ad atti violenti che qui ed ora non oso nominare: la loro esistenza viene, dunque, de facto distrutta, ragion per cui a costoro non resta altro che la fuga. In quanto “femmine”, purtroppo, non possono vantare diritti nei confronti di chi ha ancora il coraggio di definirsi “uomo”.

Anche fuggire, ahi noi, non è facile: queste poverette, infatti, devono prestare attenzione alle strade percorse (poiché corrono il rischio di esser trovate dal proprio persecutore o da un lurido scagnozzo di quest’ultimo) e, soprattutto, sono sovente prive delle risorse finanziarie occorrenti per raggiungere l’Europa, con l’auspicio di un avvenire migliore. Poi, una volta giunte in acque Italiane, si vedono negare l’approdo per il solo fatto di essere “immigrate clandestine”, quindi inferiori: la destra ragiona proprio come faceva Hitler, dimostrando chiaramente di non aver appreso affatto la lezione della Shoah!

L’argomento qui trattato è stato oggetto di un’ordinanza resa dalla Cassazione circa un anno e mezzo fa, nel cui corpus gli Ermellini hanno chiarito che, in ossequio alla Legge statale ed alle Convenzioni Internazionali, alla donna che abbia subito violenze per il solo fatto di essersi sottratta ad un matrimonio forzato nel Paese di provenienza va garantito lo status di rifugiata, dal momento che costei, in caso di rimpatrio, rischierebbe seriamente di esser sottoposta ad angherie peggiori, o finanche uccisa.

Care Lettrici e cari Lettori, facciamo tesoro della lezione che ci impartiscono queste povere donne: mi rivolgo soprattutto agli Onorevoli ed ai Senatori, rivolgendo loro l’invito a legiferare con coscienza e, soprattutto, attenendosi al dettato costituzionale.

È una questione d’umanità, e nient’altro!

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