Politica

Decreto Aiuti, la Maggioranza al capolinea: Conte apre la crisi

Napoli, 14 Luglio – “Il M5S non parteciperà al voto”. Lo annuncia Giuseppe Conte. Oramai la frattura è definitiva: il gruppo degli eletti del Movimento uscirà dall’Aula di Palazzo Madama, niente fiducia al Governo sul decreto Aiuti, previsto nel primo pomeriggio. “Abbiamo chiesto e preteso a lungo un cambio di passo nel governo” precisa il presidente pentastellato al termine dell’assemblea coi gruppi parlamentari alle nove di ieri sera. Conte ribadisce che i “Cinquestelle non hanno intenzione di firmare cambiali in bianco”.

Chiede una verifica in parlamento Enrico Letta che puntualizza l’evidenza che “la scelta di Conte rimette in discussione molte cose: bisogna capire se la maggioranza esiste ancora”. Il ministro Luigi Di Maio parla chiaramente di “un chiaro atto di irresponsabilità”, l’apertura della crisi “nel bel mezzo di una guerra, così si condanna il Paese al baratro”.

“La decisione di Conte e del M5S di non votare la fiducia sul decreto aiuti è grave e irresponsabile, oltre che essere maturata in modo grottesco”. Così in una nota congiunta Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova, segretari rispettivamente di Azione e +Europa. “Si tratta di una decisione tutta politica –  si legge nel comunicato – non motivabile con l’attività del Governo Draghi e tanto meno con il merito del provvedimento. Di fronte al danno che la scelta di Conte già sta provocando all’Italia – continuano Calenda e Della Vedova – in un momento cruciale segnato dalla guerra di Putin, dalla crisi energetica, dall’inflazione a dalla necessità di completare l’avvio del PNRR, vogliamo ribadire la nostra stima e fiducia nel confronti di Mario Draghi. Siamo pronti a sostenerlo con ancor maggiore determinazione nel prosieguo della legislatura, convinti come siamo che la sua leadership sul piano interno ed internazionale possa dare molto all’Italia nei prossimi mesi”, concludono i segretari .

“I numeri dicono che il governo potrebbe proseguire il suo lavoro fine a fine legislatura anche senza il M5s. FI, in continuità con l’atteggiamento di responsabilità che ha sempre contraddistinto la sua azione, attende con rispetto le determinazioni del presidente Draghi e le indicazioni che darà il capo dello Stato. È chiaro e innegabile che eventuali elezioni anticipate in un momento così delicato per l’Italia saranno da attribuire unicamente all’atteggiamento irresponsabile dei 5S. Se dovesse accadere, andare alle urne non ci preoccupa: anzi siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centrodestra”. Così il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi in una nota.

“L’ irresponsabilità è di quelle forze politiche che pur se incompatibili tra loro, dal 2018 e in più occasioni, si sono messe insieme per evitare di ridare la parola al popolo italiano. Al governo non si va per occupare le poltrone ma per governare una Nazione, dando una visione strategica. Oggi il palazzo e’ asserragliato, la politica mostra la distanza dai cittadini e l’incapacità di leggere le loro istanze.  Patetico il tentativo del M5s di aggirare il voto sul Dl Aiuti al Senato. Non si può dire di avere fiducia in un governo e poi non sostenere un provvedimento”. Lo ha detto intervenendo a Start su Sky tg24 il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

“La situazione che si è creata pone l’esigenza di lanciare da questa aula un appello alla responsabilità e un appello a un destinatario, il presidente Mario Draghi”. Lo dice Matteo Renzi intervenendo in Aula in occasione del voto sul Dl Aiuti. “Io sono estimatore del presidente Draghi, sono orgoglioso di averlo come premier, ma nulla giustifica la fermata del governo in questa situazione: bisogna chiudere il Pnrr e la legge di bilancio. Pensare di usare gli schiamazzi per bloccare una attività fondamentale per il Paese sarebbe inaccettabile”, ha aggiunto Renzi. “Draghi deve continuare a fare il presidente del consiglio perché serve all’Italia”.

Il governo ha posto la fiducia al Senato  sul dl Aiuti. Il timing prevede dichiarazioni di voto per circa un’ora e 40 minuti. La successiva chiama dovrebbe durare attorno ai 40  minuti.

 

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