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Spazio, fotografato il buco nero della via Lattea: è la prova che esiste

Napoli, 12 Maggio – Nel cuore della Via Lattea c’è un vorace buco nero. La sua presenza era stata teorizzata da tempo, ma ora ne abbiamo la certezza: la collaborazione internazionale EHT ha diffuso la sua immagine. Si tratta di un risultato straordinario, ottenuto dopo anni di lavoro e presentato in una serie di conferenze stampa organizzate in contemporanea in tutto il mondo, dalla Germania agli Stati Uniti, dal Giappone alla sede centrale dell’Istituto Italiano di Astrofisica a Roma.

Una regione scura circondata da un anello luminoso, cioè la radiazione sprigionata dalla materia che si surriscalda prima di precipitare al suo interno: Sagittarius A*, questo il suo nome, ha un aspetto simile a quello del primo buco nero mai osservato, quello nella galassia M87 a 55 milioni di anni luce di distanza da noi. Anche in quel caso, era il 2019, l’impresa riuscì alla collaborazione EHT. Le osservazioni hanno confermato che la sua massa è circa 1500 volte meno di quella del buco nero di M87 ma comunque circa 4 milioni di volte superiore a quella del Sole. Il suo diametro è paragonabile all’orbita di Mercurio.

Sagittarius A* si trova a circa 27 mila anni luce dalla Terra. Non rappresenta dunque un pericolo. La prima straordinaria osservazione diretta è invece un’eccezionale fonte di dati per gli astrofisici, che ora dispongono di molte più informazioni sulla struttura e il comportamento dei buchi neri e sulle leggi che governano il Cosmo. Le similitudini fra questo oggetto e quello della galassia M87 sono anche un’ulteriore conferma della Teoria della Relatività Generale di Einstein, che mostra di funzionare anche in luoghi dell’Universo dove le condizioni sono estreme come l’orizzonte degli eventi di un buco nero.

I dati sono stati raccolti nel 2017 e ci sono voluti tre anni per elaborare l’immagine. Per raccogliere i dati gli accademici dell’EHT hanno utilizzato una rete di 7 osservatori a livello globale, incluso il famoso telescopio Atacama Large Millimetre/submillimetre Array. 

Il dottor Ziri Younsi, astronomo dell’University College London, membro di EHT ha dichiarato: «I nostri risultati sono la prova più forte fino ad oggi che un buco nero risiede al centro della nostra galassia. Questo buco nero è il collante che tiene insieme la galassia. È la chiave per la nostra comprensione di come la Via Lattea si è formata e si evolverà in futuro».

Un concetto che è stato ribadito anche da Geoffrey Bower, dell’Università delle Hawaii a Manoa, che ha aggiunto: «Queste osservazioni senza precedenti hanno notevolmente migliorato la nostra comprensione di ciò che accade al centro della nostra galassia e offrono nuove informazioni su come questi buchi neri giganti interagiscono con l’ambiente circostante».

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