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Angelo azzurro ed hashish: così “si vola” a Nola

Nola, 29 Maggio – Piazza Duomo a Nola ha una doppia faccia nel week end. E’ contemporaneamente due luoghi in uno: perché dopo il tramonto, alle prime avvisaglie di buio avviene la trasformazione.

Sabato sera da poco trascorse le 21, il quadrato che ospita oltre il Duomo della città anche la sua casa comunale deve forzatamente cedere il passo: il passeggio in quell’area, che si sottolinea è pedonale, fatto di giovani adulti, anziani, e famiglie con bimbi e neonati in passeggino diventa impossibile e soprattutto pericoloso perché da via Duomo, verso via Giordano Bruno  e lungo corso Tommaso Vitale cominciano ad arrivare giovanissimi, minori di 18 ma alcuni anche di 14 anni, ad ondate corpose occupando per intero la strada e procedendo in gruppi incuranti degli altri passanti costretti a spostarsi per non essere malamente spintonati.

Ed alla stessa maniera dalle medesime strade e seguendo lo stesso percorso motorini guidati da ragazzini sprovvisti di casco ma non di impudenza, attraversano il passeggio nonostante l’area sia interdetta ai mezzi e sprezzanti della presenza di gente che cammina o che si gode la piazza seduta in panchina ed ai tavolini dei locali del posto, transita ripetutamente ed a velocità sostenuta nel quadrato della piazza zigzagando tra gli ostacoli umani, le auto autorizzate parcheggiate lungo i marciapiedi, le  statue e….i lampioni con le telecamere di sorveglianza che riprendono tutto ma che a quanto appare ovvio non sono visionate da nessuno, visto che sabato dopo sabato lo stesso copione si ripete senza che nessuno davvero intervenga.

E questo sarebbe già abbastanza per chiedere risposte alle autorità. Ma purtroppo per Nola ed i nolani la storia non si conclude qui. Man mano che l’ora si fa tarda (sono appena scoccate le 23) la marea di minorenni monta e si concentra in via Giordano Bruno all’altezza di due esercizi commerciali davanti a cui staziona e crea una barriera umana difficile da valicare a piedi, ostica da superare se si procede in auto per chi è autorizzato al transito in centro storico; si può aspettare anche 10 minuti che i ragazzini si scansino e lascino passare il malcapitato.

E la concentrazione davanti a questi due bar ha una motivazione ben precisa: uno dei due locali comincia a riprodurre musica disco ad altissimo volume – è impossibile parlare per gli avventori degli altri locali all’esterno – i ragazzini si esaltano e ballano per strada, qualcuno guida la massa salendo sulle spalle di un compagno; tra le mani bicchieri di plastica con dentro miscele alcooliche come spritz ed “angelo azzurro” e sigarette all’hashish confezionate sul luogo come se fosse la cosa più normale del mondo.

Attesa un’oretta gli effetti di alcool e droghe sui minori si fanno vedere; saltano per strada abbracciati a due a due, si passano bicchieri e canne, e cominciano a vomitare nelle siepi che delimitano la piazza ed a ridosso della statua di Ottaviano Augusto, a pochi centimetri dagli avventori di un altro locale. Appena la settimana scorsa hanno in branco assalito un anziano che voleva solamente e finalmente passare nella via, ed in 20 lo hanno costretto a lasciare l’auto e rifugiarsi all’interno di uno dei locali nelle vicinanze per sfuggire alla “spedizione punitiva”

Le lamentele e le denunce prodotte da chi vive nella zona e subisce questa movida molesta sono rimaste inascoltate nonostante prove video che documentano la situazione di disagio e gli illeciti che si consumano ogni week end. Ma sono gli stessi minori ad autodenunciarsi postando sui socials le serate e le “bravate”.

E’ obbligatorio allora chiedere agli amministratori quale sia la interpretazione che danno alle finalità contenute nel  documento che regolamenta l’occupazione di suolo pubblico e annesso a pubblici esercizi, tra cui figurano “garantire il decoro e la fruibilità dello spazio pubblico e/o di suolo con particolare riguardo alla qualità del tessuto urbano, alla tutela di beni storico-culturali e paesaggistici assicurandone il corretto uso secondo principi di sicurezza, di qualificazione formale e funzionale dell’ambiente cittadino”  (art. 1, punto b).

Ed ancora al titolare ed al responsabile dei servizi di videosorveglianza del comune si chiede: se tra le finalità  «istituzionali» della videosorveglianza ci sono “la sorveglianza delle zone adiacenti gli uffici comunali e gli edifici di particolare pregio storico ed architettonico ed in generale la tutela del patrimonio pubblico dei centri storici” e la rilevazione di infrazioni al codice della strada” perché i filmati non vengono acquisiti in seguito alle denunce di residenti ed esercenti al fine di accertare l’infrazione e coloro che la commettono così da porre fine allo sciamare di motorini e scooters in una così bella quanto unica area pedonale?

Le stesse immagini potrebbero inoltre accertare un ulteriore illecito che si consuma nel silenzio delle autorità che dovrebbero controllare il territorio, stavolta molto più grave dei precedenti se si considera che in gioco c’è la sicurezza fisica e la salute di minori: come entrano questi ultimi  in possesso di hashish ed alcool?

Chi vende loro le due sostante? O bisogna credere che siano tutti barman in erba che si autoproducono i cocktails azzurri visti nei loro bicchieri e facciano altrettanto con lo stupefacente il cui odore riempie l’intera piazza? Alcuni genitori riferiscono di aver trascorso le notti di week end precedenti in pronto soccorso per i malori da cui sono stati colti i loro figli dopo essersi dati ai  bagordi sabatini.

Perché se la movida under 18 è si molesta e illecita ma dal punto strettamente amministrativo e di decoro e senso civico,  la somministrazione e la vendita di alcool costituiscono un reato penale che prevede multe salatissime che aumentano ulteriormente se fosse riscontrata una violazione ripetuta, passando in questo caso da un minimo di 500 a 2mila euro ed arrivando fino alla sospensione per tre mesi dell’attività.

E la situazione è amplificata in negativo se il caso vede come clienti ragazzini che sono poco più che bambini minori di 16 anni; in questo caso il cod. pen., ai sensi dell’articolo 689, prevede oltre alla chiusura dell’esercizio la detenzione  perché in base a quanto stabilito dalla legge non è il minore che compra una bevanda alcolica ad essere punito, ma la persona che gliela vende. E la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti non presenta certo un quadro più rassicurante!

Portare questa situazione degenerata all’attenzione urgente del commissario – e nelle intenzioni dei residenti e degli esercenti della zona si prospetta l’ipotesi di rivolgersi ad autorità superiori – diventa a questo punto doveroso nel rispetto non solo di tutti i cittadini  della Nola “da bere” ma soprattutto in nome della sicurezza pubblica e dei minori.

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